correnti diadinamiche presso il centro CEFIR della dott.ssa Sonia Tartaglione a Marcianise
correnti diadinamiche presso il centro CEFIR della dott.ssa Sonia Tartaglione a Marcianise

CORRENTI DIADINAMICHE

Correnti diadinamiche presso il centro CEFIR a Marcianise

Le correnti diadinamiche presso il centro CEFIR della dott.ssa Sonia Tartaglione a Marcianise, sono correnti unidirezionali ed emisinusoidali a bassa frequenza utilizzate a scopo terapeutico, hanno infatti effetti analgesici, trofici ed eccitomotori.

Si tratta di una elettroterapia antalgica così come la Tens con la quale condivide l’azione sulle fibre nervose sensitive, allo scopo di innalzare la soglia del dolore e favorire la liberazione di endorfine.

Cosa è la Diadinamica?

La Diadinamica è usata in Fisioterapia come terapia antalgica per eliminare o sollevare dal dolore il Paziente. La Diadinamica determina principalmente tre effetti: Stimolazione sensoriale, motoria e trofica della reazione dinamogena. Inibizione che produce analgesia.

Come funziona la terapia con correnti diadinamiche?

La terapia con correnti diadinamiche viene eseguita applicando due elettrodi all’area da trattare (le dimensioni degli elettrodi variano a seconda dell’estensione dell’area): il primo, detto “attivo”, viene posizionato in prossimità del punto in cui si riscontra il dolore più acuto, il secondo viene invece posto all’interno dell’area circostante. Le sedute per questo tipo di trattamento non superano i 10 minuti di seduta.
Queste correnti sono indicate per i casi di tendinite, postumi dolorosi di traumi articolari, artropatie acute e croniche e per algie muscolari.
Le correnti diadinamiche vengono regolate sulla base delle sensazioni del paziente, che segnala la soglia di percezione dello stimolo e quella del dolore, in ogni caso non espongono il paziente a rischi particolari o effetti indesiderati.

Caratteristiche principali delle correnti diadinamiche

  • Principali effetti fisiologici: stimolazione delle fibre muscolari striate, se innervate. Indicazioni: ipotrofia da immobilizzazione; aderenze tessuti connettivali.
  • Numero di sedute: i trattamenti non devono superare le 8-10 sedute.
    Durata della seduta: le sedute devono durare 10-15 minuti (variando successivamente il tipo di corrente erogata e/o la polarità degli elettrodi per ridurre i fenomeni di assuefazione).
  • Intensità di corrente: la regolazione dell’intensità di corrente deve essere effettuata tenendo conto che all’inizio il paziente avverte una sensazione di formicolio, successivamente di vibrazione ed infine di dolore; pertanto, l’intensità giusta è quella che viene avvertita dal paziente come una sensazione netta, ma non dolorosa.